Ringraziamo
di cuore Pino Montiroli per averci
concesso l'opportunità di intervistarlo e approfondire i temi e le dinamiche
che caratterizzano il suo primo racconto edito "Il Ballo di Tippy".
Giuseppe Montiroli (per
tutti Pino) è nato nel
giugno del 1960 a Sant'Angelo in Vado in provincia di Pesaro e Urbino. Quando
frequenta ancora l'asilo impara a leggere e a scrivere seguendo una
trasmissione TV del maestro Alberto Manzi, "Non è mai troppo tardi".
Si appassiona così alla lettura e comincia a divorare fumetti e libri per
bambini. In seguito scrive piccole storie e brevi racconti che rimangono chiusi
in un cassetto insieme con altri scritti accumulati durante la sua vita. Negli
ultimi anni si è dedicato al Cabaret partecipando a Festival di carattere
nazionale come il prestigioso Premio Walter Chiari di Cervia in cui si è
aggiudicato il secondo posto assoluto. Ora ha deciso di cominciare a pubblicare
i suoi racconti partendo da "Il ballo di Tippy", la storia tragicomica
di un cane abbandonato da un incauto capofamiglia a cui, per effetto del karma,
ne succederanno di tutti i colori.
Come ti sei avvicinato al
mondo della scrittura?
Scrivere
mi è sempre piaciuto e quando a scuola c’era il tema di italiano mi divertivo.
Scrivevo anche brevi storielle che poi recitavo alle feste parrocchiali o fra
amici. Poi per un lungo periodo non ho più scritto nulla, forse per pigrizia.
Negli ultimi anni ho ricominciato a scrivere e la cosa mi diverte come un
tempo.
Quali sono i temi
principali che affronti nel tuo racconto?
Non
ho temi specifici. Amore, musica, sport, cronaca nera, guerra, amicizia… mi
piace scrivere racconti imperniati su vari generi senza fossilizzarmi su uno in
particolare.
Come hai sviluppato i personaggi
e le loro storie e quale messaggio vuoi trasmettere attraverso il tuo racconto?
Quando scrivo un racconto do sempre dei connotati fisici ai personaggi. Possono essere attori o persone che fanno parete del mio vivere quotidiano, l’importante per me è fissarne dei tratti perlomeno indicativi. Con “Il ballo di Tippy” l’unico messaggio è: trattate sempre bene gli animali perché il Karma potrebbe essere in agguato.
Quanto tempo hai impiegato
per completare l'intero progetto?
Credo
un mese o poco più, in realtà il racconto mi si è scritto da solo.
Come ti senti ora che il
tuo racconto è stato pubblicato?
Quando
ho avuto in mano la copia del mio libro è stata una sensazione strana, un misto
di stupore e orgoglio.
Hai intenzione di
continuare a scrivere racconti o ti stai concentrando su altri generi
letterari?
Non
sono bravo a scrivere romanzi, poesie e saggi quindi penso che continuerò a
scrivere racconti. Magari non sono bravo neanche in questo ma almeno mi
diverto.
Parlando dei tuoi hobby
quale è stata la cosa più divertente che ti è successa sul palco durante una
performance?
A
Roma. Io comincio il pezzo e un bambino comincia a piangere. All'unisono. Così,
sulla sfiducia.
Qual è la tua strategia
per creare battute che garantiscono ottimismo?
Amo
la comicità demenziale, alla Monty Python
per intenderci. Per quanto mi riguarda mi piace fare battute spiazzanti e, a
volte, irriverenti.
Pino Montiroli supporta
NOTE CONDIVISE opera editoriale degli autori Gioia Lomasti e Luciano
Somma, un progetto che promuove l'arte e la cultura. Ringraziamo Pino Montiroli per la collaborazione e
l'affetto che incondizionatamente ci riserva.