Oggi accogliamo con entusiasmo un artista poliedrico, capace di fondere teatro, musica e poesia in un’unica voce: Ser Angel. Cantautore, interprete e attore di musical, Sandro Serangeli, ha saputo trasformare la sua vena ironica e la sua sensibilità poetica in un linguaggio artistico autentico e coinvolgente. In questa intervista esclusiva, ci addentriamo in nuove sfumature del suo mondo creativo.
Nel tuo percorso artistico hai
attraversato diversi linguaggi espressivi: come riesci a mantenere viva
l’ispirazione tra musica, teatro e poesia senza perdere la tua identità?
In realtà per quanto riguarda
la parte creativa ho sempre chiaro in testa cosa scrivere, quali argomenti affrontare
e cosa inventarmi di nuovo. Nella pratica però credo che agire su più fronti mi
porta a non portarne nessuno così a fondo per emergere in modo importante in
almeno uno dei campi artistici
Se potessi scegliere un’opera teatrale o un film in cui recitare oggi, quale sarebbe e perché?
Ho dei trascorsi ed un presente che mi portano a godere di quanto sto facendo sia a teatro che nel cinema senza desiderare altro al di fuori delle mie possibilità, eccezion fatta per la parte attoriale che per ora mi relega come figurazione e non come attore vero e proprio, ma è giusto così perché non ho mai intrapreso un cammino accademico o dei corsi immersivi in tal senso. Ho girato e sto girando però su set di pellicole importanti come I MEDICI, DON MATTEO, THOSE ABOUT TO DIE, CHE DIO CI AIUTI, I GIRASOLI, L’UOMO DEL SECOLO e attualmente fino a primavera THE RESURRECTION OF THE CHRIST di Mel Gibson. Per paradosso credo che da figurazione anziché da attore puoi goderti di più il set dentro e attorno in quanto non hai nessuna pressione per parti da imparare o limitazioni di tempo da trascorrere davanti alla telecamera. Anche in teatro ho avuto il privilegio di militare in una compagnia amatoriale ma piena di talenti incredibili con la quale siamo stati i primi in Italia a portare in scena capolavori come JESUS CHRIST SUPERSTAR e JEKYLL & HIDE. Più di recente ho composto una serie di comedie musicali un paio delle quali (IL CANTICO DELLE CREZIONI e DANTE vs FOJETTA) ho portato in scena riscontrando apprezzamenti da pubblico e addetti ai lavori. In questo caso si tratta di avere i mezzi e soprattutto le risorse per avere la visibilità giusta per accedere in teatri importanti.
Hai mai pensato di scrivere
un’autobiografia artistica che racconti il dietro le quinte delle tue
esperienze più significative?
In realtà sì e penso che
sarebbe molto interessante e sorprendente, ma proprio gli argomenti più
eclatanti mi bloccano per motivi strettamente personali e intimi che potrebbero
ledere altre persone
La tua musica spazia dal rap
alla stornellata dialettale: quanto conta per te il legame con le radici e con
la lingua come strumento di espressione?
Contano moltissimo. Sono cresciuto con nonni e genitori che parlavano dialetto spesso strettissimo e cadenze molto pronunciate e parlare oggi in quel modo mi diverte moltissimo ma posso farlo solamente in famiglia o esprimendolo in musica e per fortuna mi riesce molto bene
In un panorama musicale sempre
più digitale, come vivi il rapporto con la tecnologia nella produzione e nella
promozione delle tue opere?
Personalmente ho da subito immagazzinato una serie di conoscenze che mi ha portato alla ribalta di streaming e pubblicazioni digitali di tutti i miei brani dapprima con un’etichetta discografica e successivamente da indipendente. Sarò narcisista, ma aprire uno store digitale come può essere Spotify e ascoltare tutte le mie canzoni (ci vogliono almeno 3 ore) mi rilassa e mi rende molto orgoglioso di aver composto canzoni che non mi stancano mai. Attualmente ho creato un concorso che dà la possibilità a scrittori e poeti di vedersi musicati i propri brani da me attraverso un programma di intelligenza artificiale che mi ha consentito di creare musica pur non suonando strumenti, bypassando molti passaggi dispendiosi attraverso altre persone. In conclusione, se quanto pubblicato raggiungesse il grande pubblico penso che sarei a livelli altissimi di streaming e notorietà perché i miei contenuti sono di un certo spessore come riscontrato attraverso complimenti e giudizi.
Se potessi lasciare un
messaggio inciso in una canzone destinata a essere ascoltata tra cento anni,
quale sarebbe il cuore di quel messaggio?
Credo di aver lanciato molti
messaggi attraverso la mia musica che ritengo immortale perché trattano
argomenti che ognuno di noi può condividere o che ha vissuto almeno una volta
nella vita. Odio le cover band è il mio vessillo attuale con cui sto cercando
di contrastare la moda di proporre e richiedere cover anziché apprezzare la
creatività di chi propone idee nuove in musica.
A
parte il cinema di cui ci hai già parlato, quali sono gli altri progetti
artistici imminenti?
Sto adattando il mio
spettacolo teatrale IL CANTICO DELLE CREAZIONI per una comunità di recupero in
modo da trovare occupazione mentale per queste persone psichicamente provate e
magari per portarlo in scena con loro facendone la regia. Poi per quanto
riguarda la musica uscirò a breve con nuovi brani e dei video creati con l' AI.
Per il nuovo anno vorrei provare il brivido dell'artista di strada per portare
la mia musica direttamente alla gente in attesa di poter organizzare concerti.
Grazie Ser Angel per aver
condiviso con noi la tua visione artistica e il tuo spirito creativo. La tua
capacità di attraversare generi e linguaggi con autenticità è fonte di
ispirazione per chi crede ancora nella forza delle emozioni. Vetrina delle
Emozioni ti augura di continuare a brillare, tra palchi e versi, con la
stessa intensità che ti contraddistingue.



