WikiPoesia

WikiPoesia
WikiPoesia Enciclopedia Poetica
Vetrina delle Emozioni sito

Visualizzazioni totali

CERCA NEL BLOG


FANS PAGE FACEBOOK

FANS PAGE FACEBOOK


GIOIA LOMASTI FANPAGE

mercoledì 10 settembre 2025

Emanuele Marcuccio e l’anima che si fa parola

 


Emanuele Marcuccio (Palermo, 1974) è un poeta, aforista, drammaturgo e curatore editoriale italiano. Conseguita la Maturità Classica nel 1994, si dedica alla scrittura di poesia, aforismi e pensieri vari, esplorando anche il genere letterario del teatro; la sua poesia si distingue per la semplicità dell’espressione unita alla profondità semantica, l’attenzione alla musicalità nella fluidità e scorrevolezza del verso e per un forte legame con la tradizione classica, declinata in una forma moderna.

Marcuccio inizia a scrivere poesie, a sedici anni, nel 1990 e nel 2000 ventidue delle sue liriche sono pubblicate nell’antologia, Spiragli 47 (Editrice Nuovi Autori, Milano). La sua prima silloge poetica e opera prima, Per una strada, è del 2009 (SBC Edizioni, Ravenna), raccogliendo consensi dalla critica per la capacità di coniugare immagini liriche e riflessioni esistenziali. Seguono le sillogi, Anima di Poesia (2014, TraccePerLaMeta, Sesto Calende), che evidenzia il suo interesse per le risonanze interiori dell’esperienza umana, e Visione (2016, PoetiKanten, Sesto Fiorentino), inserita nella collettanea di poesia, I grilli del Parnaso. Le sue poesie si caratterizzano per un linguaggio essenziale ma evocativo, spesso ispirato al mondo classico e a temi universali, come la natura, il tempo e introspettivi come la condizione umana.

Un progetto originale che lo ha reso noto è “Dipthycha”, una serie antologica da lui ideata e curata, dove, partendo dalla forma del comune dittico e trittico poetico, essa viene rivisitata rispettivamente a due e tre voci di autori diversi, chiamati da Marcuccio, dittico poetico a due voci e trittico poetico a tre voci. In particolare, del dittico poetico a due voci (il trittico a tre voce è solo una sua evoluzione) Marcuccio ha dato questa definizione: “Una composizione di due poesie scritte da due diversi autori, indipendentemente, anche in tempi diversi, e accomunate dal medesimo tema in una sorta di corrispondenza empatica”; la stessa composizione teorizzata da Marcuccio, è stata inserita nella X e XI edizione del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” (2021-23), come sottosezione di partecipazione nella sezione “Sperimentazioni poetiche e nuovi linguaggi”, insieme alla ‘corto poesia’ teorizzata da A. Barracato e D. Matranga e alla poesia dinanimista teorizzata da Z. Ferrante. Della serie antologica “Dipthycha” sono finora editi quattro volumi, usciti tra il 2013 e il 2022, che ha visto la partecipazione di quarantadue voci poetiche contemporanee, compreso lo stesso Marcuccio, con i proventi devoluti a cause benefiche, come la ricerca sulla sclerosi multipla e il sostegno ai terremotati del centro Italia.

Come aforista, Marcuccio ha pubblicato, Pensieri Minimi e Massime (2012, Photocity Edizioni, Pozzuoli, con la mia cura editoriale), una raccolta di ottantotto numeri tra aforismi e pensieri vari, molti dei quali dedicati alla poesia stessa, della quale dà diverse definizioni, come quella di “anima che si fa parola”; una seconda raccolta, Lo stupore e la meraviglia (2024, Youcanprint, Lecce, sempre a mia cura), ancora di ottantotto numeri, conferma la sua predilezione per la riflessione sulla poesia.

Nel 2017 esce con Ingólf Arnarson (Le Mezzelane Casa editrice, Santa Maria Nuova), un dramma epico in versi liberi ambientato nell’Islanda medievale (IX sec.), frutto di anni di ricerca poetica e storica, a cui Marcuccio attese, a varie riprese, tra il 1990 e il 2016; quest’opera poetica e teatrale, che narra le vicende, rivisitate in chiave storico-fantastica, dell’eponimo primo colonizzatore dell’Islanda, si distingue per il suo tono epico e lirico e per la capacità di intrecciare storia e immaginazione.

Marcuccio è anche un curatore editoriale, iniziando su mio invito nel giugno del 2010, al dicembre del 2023 ha curato diciotto libri, tra sillogi, antologie poetiche e saggi di critica letteraria a opere di terzi, promuovendo talenti emergenti, anche attraverso interviste. È direttore onorario del format di promozione culturale “Vetrina delle Emozioni”, fondato dalla sottoscritta, ed è stato redattore delle rubriche, “Il respiro della parola” (poesia) e “La parola essenziale” (aforismi) per la rivista di poesia e critica letteraria «Nuova Euterpe» fino al 2024, anno in cui dopo più di dieci anni la rivista ha cessato le sue attività. Inoltre, dal 2012 è membro di giuria in concorsi letterari nazionali e internazionali, come le edizioni de “L’arte in versi” finora bandite (Jesi, 2012-25), la I Edizione del “Bilingue Internazionale TraccePerLaMeta” (Firenze, 2013) e “Gli Autori dell’Anno” (Torino, 2014-15; 2017).

La sua produzione ha ricevuto apprezzamenti da critici come Lorenzo Spurio (autore di una monografia su Marcuccio nel 2013), Lucia Bonanni (1951 – 2024), Luciano Domenighini, Nazario Pardini e Antonio Spagnuolo. Suoi scritti sono stati tradotti in spagnolo, lituano, francese, polacco e in dialetto aquilano e avezzanese. È presente in numerose antologie di autori vari, tra cui «L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990 – 2012)» (2012), a cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo; «Il canto vuole essere luce. Leggendo Federico García Lorca» (2020), a cura di Lorenzo Spurio.

Partecipa a concorsi ottenendo premi e menzioni, tra cui un primo premio internazionale nel 2015. Marcuccio è anche cittadino della Repubblica dei Poeti e Cavaliere dell’Ordine di Dante Alighieri (ordine cavalleresco, filantropico e non religioso) dal 2022, riconoscimenti che sottolineano il suo contributo alla cultura poetica contemporanea. Attraverso il blog “Pro Letteratura e Cultura”, da lui fondato e curato, promuove autori e segnalazioni letterarie, escludendo i generi letterari erotico, rosa e horror, riservando possibili eccezioni ai generi misti, come il mainstream, il patchwork e i classici della letteratura horror, privilegiando una visione della scrittura, come strumento di elevazione spirituale e intellettuale.

In sintesi, Emanuele Marcuccio è una figura poliedrica del panorama letterario italiano, capace di unire tradizione e innovazione, con un impegno costante nella promozione della poesia, come la più autentica e profonda espressione verbale mai creata dall’uomo e dove l’anima si fa davvero parola. 

Gioia Lomasti

Non siamo una testata giornalistica. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L’amministratore del blog declina ogni responsabilità per gli articoli proposti da altri autori o per i commenti aggiunti agli articoli stessi. Eventuali contenuti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, o in violazione delle leggi sulla privacy, non sono da attribuirsi all’amministratore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Qualora fossero presenti contenuti che ricadono nei casi descritti lo si comunichi all'amministratore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.

https://vetrinadelleemozioni.com/contatti/